Gnocchi de pan vecio
Gnocchi rustici nati per non sprecare il pane, ricchi di sapore e tradizione.
4 persone
1h
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Preparazione
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Gli gnocchi de pan vecio, ovvero gnocchi di pane raffermo, sono una vera e propria ricetta antispreco. La mamma della signora Italia li preparava per utilizzare il pane raffermo che c’era in casa, evitando così di doverlo buttare. Italia è nata a Stridone, in Istria nel 1942, ma ha dovuto lasciare la propria casa nel ’48. La sua famiglia si è spostata a Trieste dove è stata accolta da una cugina di suo padre. Nonostante questo, sua mamma non ha mai smesso di fare gli gnocchi de pan vecio e anche Italia li prepara ancora oggi ogni tanto.
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350 g di pane raffermo
200 g di pancetta affumicata
2 uova
2 cucchiai di grana grattugiato
Un ciuffo di prezzemolo tritato
Farina 00 q.b.
Procedimento
Per prima cosa, spezzettiamo il pane raffermo in una ciotola capiente e lo copriamo con acqua fredda. Lasciamolo ammollare finché non diventa morbido. Una volta ben imbevuto, lo strizziamo con le mani con tutta la forza e lo trasferiamo in una terrina. A parte sbattiamo le uova e le uniamo al pane insieme al grana, alla pancetta tagliata a dadini piccoli e al prezzemolo tritato.
Iniziamo a mescolare bene, poi aggiungiamo farina quanto basta per ottenere un impasto compatto ma lavorabile — che stia insieme senza appiccicarsi troppo. Con le mani formiamo delle palline grosse come una noce, le passiamo nella farina e le tuffiamo in acqua bollente salata. Quando gli gnocchi vengono a galla (è il loro modo di dire “siamo pronti!”), li scoliamo con la schiumarola.
A questo punto, sbizzarriamoci col condimento: un buon ragù di carne, una semplice salsa di pomodoro o — per i nostalgici — una pioggia di pangrattato rosolato nel burro o nell’olio. Un piatto umile, ma che regala sempre un sorriso a chi lo assapora!










